Manifesto sull’Intelligenza Artificiale
come Strumento di Cultura, Arte e Coscienza
Noi utilizziamo l’intelligenza artificiale per dare forma, non per sostituire il senso.
La direzione nasce dall’essere umano.
La visione nasce dall’essere umano.
La responsabilità nasce dall’essere umano.
L’intelligenza artificiale non è l’autore del messaggio.
È uno strumento di manifestazione, come lo sono stati la stampa, la radio, la fotografia, il cinema, il microfono, il pennello, la scena teatrale, la rete.
Il significato non nasce dal codice.
Nasce dall’intenzione.
Come insegna l’antica saggezza:
“La parola esiste prima del suono, e il silenzio prima della parola.”
— Upanishad
Gli strumenti non pensano, trasmettono.
Non credono, riflettono.
Non creano coscienza, la rendono visibile.
Così come il flauto non è la musica e la stampa non è la poesia,
l’intelligenza artificiale non è l’arte:
è la forma attraverso cui l’arte prende corpo nel tempo in cui viviamo.
Noi affermiamo una spiritualità circolare, inclusiva, non dogmatica.
Diciamo sì alla spiritualità, no alla religione come recinto.
Diciamo sì alla politica come cura della polis, no ai partiti come identità rigida.
Diciamo sì alla cultura come bene comune, no all’élitismo sterile.
Nei testi antichi si legge:
“L’azione è inevitabile, ma saggio è colui che agisce senza attaccamento ai frutti.”
— Bhagavad Gītā
L’intelligenza artificiale non agisce per sé.
Agisce attraverso di noi.
Ed è proprio per questo che la responsabilità è nostra.
Come il martello nelle mani di un costruttore può edificare una casa o distruggerla,
così ogni tecnologia riflette la coscienza di chi la utilizza.
Noi scegliamo di usarla per:
generare cultura accessibile
ampliare la partecipazione
custodire la memoria
immaginare futuri possibili
creare bellezza condivisa
dare voce a chi non ne ha
“Dove c’è attenzione, lì cresce la realtà.”
— Insegnamento del Raja Yoga
L’intelligenza artificiale non sostituisce l’immaginazione umana.
La espande, quando è guidata da etica, sensibilità e amore per il mondo.
Il futuro non appartiene alle macchine.
Appartiene alla qualità della coscienza umana che decide come usarle.
Noi non deleghiamo l’anima.
Noi usiamo strumenti.
E continuiamo, con lentezza consapevole,
a camminare al passo della lumaca
portando cultura, parole, immagini, teatro, radio e visioni
dove prima c’era silenzio.
Perché quando la verità chiede di essere espressa,
trova sempre una voce.
Anche attraverso nuovi strumenti.
—
Orizzonte Comune
TerraMare Nexus
Snail’s Pace Edition
K-Radio
Trani Italia News
Cerchi di Pace – Università Interiore

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