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"Cos'è il Natale per voi oggi?", Giuseppe Tocchetti risponde a Carmelina Rotundo Auro

                                           




che cos’è il natale per voi oggi


Il mio Natale è quello di una persona avanti negli anni con tanti ricordi trascorsi: fanciullo, giovanetto,adulto,a valle  della nascita dei figlioli , a valle della venuta dei nipoti . Ho vissuto chiaramente momenti diversi nell'approccio alla festività del Natale.

Ora è un Natale privo di quell'ansia di aspettare qualcosa di nuovo frutto di una solitudine dettata ovviamente dalla vita moderna dove tutto corre veloce. Dove non è realizzabile una aggregazione come avveniva nel passato di più elementi della famiglia .

Oggi è impossibile per le situazioni estremamente diversificate sia dal punto di vista delle distanze ma anche dal punto di vista degli interessi personali. 

Mancheranno le lunghe ore trascorse intorno al tavolo a sgranocchiare le castagne spezzate ,gli arachidi ,le castagne bollite oppure le caldarroste e per le persone adulte c'era la possibilità anche di un goccetto di Strega.

IL  pomeriggio a valle di un pranzo notoriamente più sostenuto ci si intratteneva con il gioco della tombola ,con il gioco scala 40 ,con la stoppa, con la scopa. con il tre sette o  con lo scopone.

 Si passavano i giorni del Natale in semplicità.

Riportandomi agli anni post bellici quando avevamo un'età che oscillava dai 8 ai 14 anni il Natale si trascorreva in un'atmosfera di gioiosa rumorosità eravamo tutti ragazzi, cugini e amici .Si passò  poi ad una fase più matura ,i ragazzi si aggregavano tra loro ,però sempre con lo spirito di vivere insieme ai propri genitori ,ai propri vecchi.

Poi  si passa ad una fase successiva quella dell'università e quindi viè più si verificava una rarefazione della concentrazione in un unico giorno.

Ii ragazzi ormai maturi tendevano a incontrarsi tra loro altrove.

La nascita dei figlioli fa emergere una nuova necessità affettiva che porta a creare  un'atmosfera serena e gioiosa: si và alla ricerca del regalo,la costruzione dell'albero  , la realizzazione partecipativa del presepe e quindi nasceva un nuovo motivo per stare insieme. 

Il ciclo si ripeteva  con nuove modalità .


                               che dono vorreste fare alla persona più cara


Il dono che farei è di ringraziarla per la resilienza adottata verso i propri cari non sempre consci della fortunata Sua presenza.Nessun oggetto di valore potrà mai  riempire i suoi momenti bui  ,le incomprensioni o  i mancati riconoscimenti.


                                                e quale vorreste ricevere


Un sorriso di caloroso e veritiero affetto.


                                         che cosa vi piace del natale e cosa proprio no


La speranza che porti un attimo di sincera felicità e che abbia fine una sanguinosa e continua conflittualità tra i numerosi paesi in armi con enormi dolori e distruzioni.N


                                                preferite l'albero o  il presepe.


il presepe porta con sé un segnale di enorme valore a tutti, inifluenti le diverse religioni .

l’albero porta allegria spinge in compagnia a   godere di splendidi  lucenti e brillanti colori e a consumare  gustose leccornie. 


                    e quali ricordi custodite del vostro Natale di bambini


Natale del 1943 ,indimenticabile,eravamo un micro gruppo formato da familiari di partigiani,e pertanto sempre in fuga.

Avevo sei anni ma rivivo con incredula lucidità quel Natale.

Eravamo nascosti in un casolare accolti da un'anziana contadina che mi terrorizzava con le sue narrazioni ,poichè convinta che nel casolare abitasse un fantasma.

Ad ogni scricchiolio sobbalzavo per lo spavento e mi rannicchiavo nel grembo di mia madre.

La sera di Natale eravamo intorno ad un camino, scoppiettante con lanci di scintille che illuminavano l'ambiente poco luminoso ; agganciato ad un suo  crocco un pentolone gorgogliava cuocendo un miscuglio di ortaggi e di tuberi raccolti nei dintorni.

Il caldo pasto mise tutti in serenità e con sorpresa la gentile ospite ci offrì dei crostini ,di cui ancora ricordo il profumo e il sapore,realizzati, con antica maestria ,con farina scura  e miele del favo presente, col suo ronzio, nei pressi .

Fu quello il Natale che trascorremmo in silenzio godendo del tepore e dei racconti degli adulti di cui non ricordo che il suono delle voci mentre mi addormentavo seduto vicino alla mia MAMMA.



di Carmelina Rotundo Auro "Natale: tra ricordi, riflessioni e nuove domande" clicca qui

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