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«Una presenza che risuona: Renzo Samaritani a Trani, memoria e luce» di Elisabetta Scotto




Una presenza che parla alla città – Renzo Samaritani a Trani fra memoria, cultura e impegno

In occasione del compleanno di Helga Schneider, la città rende omaggio alla scrittrice; accanto a lei, il figlio Renzo, vive e opera a Trani, alimentando un dialogo vivo con il territorio.


Trani – Quando la città guarda al passato per riflettere sul presente e immaginare il futuro, trova nei protagonisti autentici il suo ponte più efficace. Nella mattina in cui Trani celebra il compleanno della scrittrice Helga Schneider – il giorno scelto per renderle omaggio non è solo una data, ma un segno – risalta anche la figura di suo figlio, Renzo Samaritani, trasferitosi nella città pugliese, che ha saputo intrecciare radici personali e impegno culturale lungo un percorso non scontato.


La presenza di Renzo Samaritani a Trani «ha favorito un dialogo costante con la città, che guarda alla scrittrice Helga Schneider, sua madre, non solo come a un grande nome della letteratura civile ma come a una voce autorevole capace di parlare anche alle nuove generazioni». È questo – parafrasando il quotidiano locale – il profilo che emerge nel riconoscimento pubblico di oggi: non una celebrazione nostalgica, ma un richiamo attivo al senso civico, alla memoria, e all’affermazione del valore delle idee nella comunità.


Un’eredità di parola e di coraggio

Helga Schneider, nata nel 1937 e trasferitasi in Italia, si è guadagnata un posto significativo nella letteratura civile europea grazie a opere che affrontano la memoria del Novecento con un linguaggio lucido e diretto. 

Ma questa eredità non è soltanto letteraria: per Renzo è stato un punto di partenza, un terreno su cui costruire un suo impegno personale. Lo testimonia, ad esempio, il suo trasferimento da Bologna a Trani e la scelta di vivere con il compagno Massimiliano Deliso in Puglia, radicandosi sul territorio.


Da Trani uno sguardo consapevole

Nel suo ruolo nella città, Renzo Samaritani ha promosso e partecipa a iniziative che guardano a memoria storica, cultura e ambientale. Per esempio, un reading civile con il titolo “Le Vittime Invisibili”, svolto a Palazzo delle Arti Beltrani a Trani il 27 settembre 2025, vede la sua partecipazione attiva. 

In un’intervista si è dichiarato: «Questa memoria dolorosa mi ha insegnato qualcosa di fondamentale. Non possiamo e forse non dobbiamo dimenticare». 

Nel contesto di Trani, città che ama onorare memorie, costruire comunità e guardare al futuro, la presenza di Samaritani acquista un valore simbolico: non solo come erede della scrittrice, ma come operatore culturale, ponte fra generazioni, fra storia e futuro.


Il libro “Eva” e la nuova luce sul percorso letterario

L’articolo che dà spunto a questa riflessione cita inoltre l’uscita di “Eva”, nuovo lavoro di Helga Schneider, e sottolinea come questa uscita possa «portare nuova luce su un percorso letterario che, da più di trent’anni, continua a insegnarci che ricordare è un atto di libertà». Effettivamente, “Eva” è indicato come libro in pubblicazione presso la casa editrice Oligo.  Questo elemento rafforza il legame fra passato e futuro: la letteratura non solo come testimonianza, ma come strumento vivo di dialogo.


Un’occasione di riflessione e di impegno

Per la città di Trani, per la comunità che frequenta la cultura, per le nuove generazioni che cercano modelli autentici, la presenza di Renzo Samaritani è un’opportunità. Non è solo un “figlio di”: è un attore attivo, che porta avanti – con il marito Massimiliano al fianco – una scelta di vita radicata nel territorio, nella spiritualità, nell’impegno civile, e nella cultura.

Il compleanno di Helga Schneider diventa così occasione non solo per l’omaggio, ma per interrogarsi: che significato ha oggi “ricordare”? Quali responsabilità comporta? Quale futuro desideriamo costruire?


Conclusione

In un mondo spesso dominato dalla superficialità e dalla dimenticanza, la scelta di vivere con coerenza – come Renzo Samaritani mostra – acquista valore. A Trani, città che guarda avanti senza ignorare il peso della memoria, quella presenza silenziosa ma costante diventa un segnale: imparare dal passato, vivendo pienamente il presente, costruendo il domani.

Per la scrittrice Helga Schneider, per il figlio Renzo, per la città di Trani, il messaggio è chiaro: “ricordare è un atto di libertà”, e praticarlo richiede coraggio, consapevolezza, comunità.




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